“Sulla vite e tra le fila, tutto in una volta” a Rubbia al Colle

Quando si parla di sostenibilità occorre guardare all’intero sistema produttivo. Nel caso della gestione del vigneto l’obiettivo non è solo razionalizzare l’impiego della chimica, ma anche guardare alla fertilità del suolo, alla biodiversità e, non ultima, alla sostenibilità economica ed ambientale degli interventi meccanici.

A Rubbia al Colle facciamo tutto questo. Lo racconta bene Alessandra Biondi Bartolini nel suo articolo di VQ – Vite, Vino & Qualità.

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Medaglia di Bronzo al BRIT 2014, l’unico concorso al mondo dedicato alla sostenibilità dalla vigna al bicchiere

simbiotico brit

OPPIDA AMINEA CON IL VINO IGT CAMPANIA BIANCO SIMBIOTICO 2011 vince la medaglia di Bronzo al BRIT 2014, l’unico concorso al mondo dedicato alla sostenibilità dalla vigna al bicchiere. La partecipazione a questo concorso sta diventando sempre più ambita e molte cantine da tutto il mondo hanno candidato i loro vini nonché la loro filosofia e strategia per produrre vini sempre più sostenibili, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Oppida Aminea, la Tenuta dell’Arcipelago Muratori sita nel Sannio beneventano, ha presentato il suo progetto SIMBIOTICO che si estende anche sulle altre tenute, ed è risultata una delle 6 aziende premiate: una californiana, 2 francesi, 2 italiane ed 1 spagnola. Una medaglia di bronzo internazionale per la sostenibilità per una Tenuta che solo ora sta costruendo la sua cantina definitiva fa ben sperare per il futuro del vino campano e di quello nazionale in genere, rivolto sempre più oltre che alla qualità alla sua capacità di essere sintonico con l’ambiente e con l’uomo.

Noi dell’Arcipelago Muratori siamo orgogliosissimi di questo risultato perché siamo convinti dal nostro nascere che il vino debba essere DI territorio ma anche PER il territorio: che il vignaiolo abbia anche un ruolo di conservazione di paesaggio e di attività agricola. Sappiamo che questa strada è fatta da sperimentazioni continue, da rischi e da obbiettivi non sempre immediati ma è quello in cui crediamo. Quando durante lo scorso SIMEI abbiamo saputo di questo prestigioso e unico concorso abbiamo subito pensato che sarebbe stata l’ora di uscire allo scoperto e far conoscere il nostro progetto SIMBIOTICO. L’uso di microrganismi nel suolo e sulle vigne, la vinificazione in assenza di qualsiasi trattamento chimico, l’abbandono di tecniche enologiche considerate insostituibili come l’uso della solforosa, il minimalismo estetico, l’energia da fonti rinnvoabili sono tutti aspetti, oltre alla qualità intrinseca dei nostri vini SIMBIOTICI, che hanno stupito e interessato la giuria internazionale del BRIT. Dal BOTANICAL RESEARCH INSTITUTE OF TEXAS, il BRIT apre un nuovo mondo a tutto l’Arcipelago Muratori.

Siamo orgogliosi di poter condividere questa emozione con tutti voi!

Siamo attenti a tutto ciò che aiuta a ridurre l’impatto ambientale

Simbiotico, come ripetiamo appena possiamo, non è solo attenzione a non usare prodotti chimici in vigna e cantina, è mettere attenzione a tutto ciò che possa ridurre l’impatto ambientale, anche il numero di passaggi di un trattore nel vigneto!

Una delle problematiche spesso trascurate è la gestione/pulizia dell’interfilare e del sottofila. Interfilare inerbito o lavorato, sottofila diserbato o lavorato ed in questo caso con che attrezzo. Da diversi anni applichiamo una lavorazione superficiale dell’interfilare in autunno cui segue la semina per il sovescio primaverile. Insieme alle sementi distribuiamo micorrize. Poi in aprile interriamo la massa vegetale cresciuta. Da questo momento parte l’esigenza di tenere il sottofila pulito e dobbiamo evitare che l’nterfilare abbia erba troppo alta. Solitamente con passaggi differenziati si trincia l’erba e si scalza/rincalza il sottofila. Stiamo lavorando, e quest’anno pensiamo di aver raggiunto un bel risultato, per mettere a punto un cantiere di lavoro che con unico passaggio consenta di tagliare l’erba dell’interfilare e pulire il sottofila con delle lame opportunamente adeguate. Il risultato lo si può vedere nel filmato! Un solo passaggio per 2 operazioni: risparmio di carburante e minore compattamento del suolo!!!

 

Pulizia del terreno in vigna: un passaggio per due attività.

Con un unico passaggio effettuiamo la pulizia dell’interfila e del sottofila. Si tratta di una delle attività più sensibili che seguiamo in vigna.

Le domande sono: lavorazione o inerbimento dell’interfilare, pulizia del sottofila con diserbo chimico, con scalzatura e rincalzatura, con pacciamatura, con spollanatrici ecc. Noi ci stiamo ponendo queste domande nell’ottica della riduzione dei passaggi con il trattore e al fine di ridurre l’impronta ecologica. Oggi stiamo sperimentando questa soluzione: in un passaggio due attività. Trinciatura dell’interfilare e pulizia del sottofila. La strategia è quella di intervenire spesso dinamicamente. Quando trinciamo abbiamo la possibilità di decidere se pulire anche il sottoflila o meno. Il video mostra il risultato grazie ai Cugini Masi con i quali stiamo lavorando per risolvere questo aspetto!

Miglioriamo le condizioni delle nostre vigne con i microorganismi!

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Viticoltura convenzionale? Esattamente l’opposto. Il 14 aprile abbiamo iniziato a Suvereto, nella Tenuta di Rubbia al Colle, sul Sangiovese, a spargere microrganismi probiotici. Come nella viticoltura convenzionale, usiamo un trattore con un atomizzatore in grado di distribuire sulle foglie funghi e batteri vivi che, unitamente a quelli presenti nel terreno, contribuiscono a creare le condizioni migliori per la vite. Le foglie rispondono subito manifestando la capacità di reagire a stimolazioni esterne qualsiasi esse siano. Nella fotografia qui sotto vediamo foglie di Sangiovese 15 giorni dopo il germogliamento con decolorazioni puntiformi sintomatiche di meccanismi metabolici attivati dalla pianta: la natura reagisce e vive!

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La tensione verso la diversità

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Una foto apparentemente normale, simile a molte altre: viti al germogliamento. Uno sguardo più attento alle prime due viti in primo piano, però, mostra che la vite di sinistra ha le gemme appena schiuse mentre quale sulla destra germogli di 3-4 cm. Piante evidentemente diverse!!! Se non fosse che entrambe le viti sono dello stesso clone della medesima varietà, innestate sullo stesso clone di portinnesti. Piantate evidentemente nello stesso terreno gestito nello stesso modo. Una varietà si dice clonata quando deriva da un’unica pianta madre selezionata per alcune caratteristiche ritenute interessanti dal selezionatore: assenza di virus, produzione, qualità. Quindi queste 2 viti, provenienti dalla propagazione di un’unica pianta, DOVREBBERO essere IDENTICHE: questa DOVREBBE essere la garanzia del clone! E invece? La natura tende alla diversità, unica garanzia per la sopravvivenza. Nonostante ci si sforzi di cercare di adattare la natura ai nostri fini, lei si difende creando variabilità! Queste 2 viti che germogliano in tempi diversi porteranno uve a maturazione in periodi diversi con qualità diverse, avranno una sensibilità diversa magari verso le malattie, attireranno in periodi diversi gli insetti pronubi…… Questa diversità non appiattisce la variabilità varietale, o almeno tenta di mantenerla viva!! Questa diversità la porteremo in cantina, per fortuna! Questa diversità garantisce il futuro anche del nostro ambiente.

 

LA NUOVA SBOCCATURA DEL SIMBIOTICO FRANCIACORTA BRUT

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Ci siamo: il nuovo tiraggio del Simbiotico Franciacorta Brut di Villa Crespia è stato sboccato ed è quindi pronto per la vendita.
Si tratta della vendemmia 2010, anche se per la vendita resta un senza annata. Pensate! Il progetto e l’idea del Simbiotico in Franciacorta ha le sue basi in vigna ed in cantina in tempi in cui non si parlava ancora né di biologico né di assenza totale di solforosa aggiunta. Le nostre ricerche erano già tese ad eliminare additivi e coadiuvanti potenzialmente allergenici anticipando quelle che poi sarebbero diventate delle tendenze produttive generalizzate. Di questo lotto abbiamo tirato e quindi sboccato circa 6000 bottiglie.

L’accoglienza che avuto da parte vostra e dei nostri clienti il Simbiotico Franciacorta, è stata sinceramente inattesa, positivamente intendo. Posso scommettere che se fossimo usciti solo 1 anno prima l’entusiasmo sarebbe stato più tiepido. Questo ci inorgoglisce perché vuol dire che siamo stati capaci di leggere il segno del tempo e anticipare con la ricerca le tendenze di mercato, lavorando per anticipare tutta la Franciacorta. Ad oggi il nostro Simbiotico è l’UNICO Franciacorta che non solo non contiene residui di prodotti di sintesi usati in vigna (alcuni prodotti biologici sul territorio ci sono) ma neanche solforosa aggiunta. E’ l’unico vino prodotto con l’esclusivo ausilio dei microrganismi sul terreno e sulle foglie che ci consente di NON usare solforosa SENZA la sua sostituzione con altri additivi potenzialmente allergenici. E’ l’unico Franciacorta prodotto in cantina solo con energia rinnovabile che, per coerenza con il messaggio che contiene, è abbigliato SOLO con materiali riciclati e/o riciclabili (escluso il capsulone per eliminare il quale il ministero non si è ancora espresso). Questi sono i contenuti del Simbiotico ai quali si aggiunge la sua qualità, NON scontata per questo tipo di vino così PURO! Siamo orgogliosi del risultato qualitativo che ha conquistato il gusto di tutti noi: un nuovo modo di bere il Franciacorta, con i suoi profumi più ampi, più fruttati accompagnati da una morbidezza al gusto non dovuta allo zucchero (SOlO 4 gr/litri ottenuti dal mosto) ma alla mancanza di solforosa e alla sua equilibrata acidità e sapidità. Se aggiungiamo a questo il suo ricco contenuto in anti radicali liberi un sorso di simbiotico non è solo piacevole ma anche salutare! L’ultima cosa che mi piace sottolineare: il nostro simbiotico è l’UNICO ad avere una certificazione da un un Istituto di Ricerca e non da un organismo burocratico che controlla la filiera di produzione: il CNR controlla il suo contenuto!

Il Simbiotico non è un mito, è MITICO!

Ultimamente si leggono su riviste, quotidiani o blog elenchi di FALSI MITI ossia ‘ricette’ su certezze da sfatare. Abbiamo pensato che anche nel caso del Vino Simbiotico ci fosse un falso mito: il fatto stesso dell’esserlo. Il simbiotico non é un falso mito semplicemente perché non é un mito, ma una realtà: il Simbiotico è mitico!  

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La mitologia da sempre costituisce il modo con cui l’uomo tenta di dare una giustificazione ad una realtà che non domina. Diventa così mito anche ciò che é utopico o non raggiungibile nell’immediato, il confine con l’orizzonte che si vorrebbe superare. Ecco quindi perché Simbiotico non è un mito ma neanche un falso mito.

Il Simbiotico è mitico perchè:

  1. riesce a ricostituire in vigna un ambiente microbiologicamente attivo e probiotico. Oggi anche la medicina umana si é accorta che l’uomo non può vivere senza microrganismi dentro ed attorno a sé, e quindi anche l’agricoltura. La microbiologia entra a far parte del concetto molto spesso considerato riduttivamente della biodiversità. Biodiverso vuol dire arricchire di variabilità vivente l’ecosistema. CLICCA QUI per vedere un video che racconta questo concetto in maniera simpatica.
  2. riesce a coltivare riducendo progressivamente l’uso di sostanze di sintesi ma soprattutto curando il terreno verso la sua fertilità naturale. Non è tanto il problema di prodotti di sintesi o “naturali” (chi dice che se una cosa è naturale, come il rame ad esempio, non fa male?) perchè di questi eventualmente bisognerebbe studiarne l’impatto ambientale dal punto vista non solo applicativo ma anche produttivo – impatto della filiera produttiva –  per valutare attentamente cosa provoca un prodotto o un altro sull’ecosistema.
  3. riesce a trasferire capacità di autodifesa nelle viti attraverso un terreno vivo. Quindi non cura della malattia, ma mettere le viti nelle condizioni di non doversi ammalare, la prevenzione.
  4. riesce a coltivare a a produrre in vigna uva sana e salubre. La sanità è importante ma anche la sua salubrità. Quindi non solo il suo aspetto ma la sua purezza intrinseca, il suo “valore”.
  5. riesce a vinificare senza l’uso di SO2. Solforosa è antisettico, antiossidativo e antiossidante. Se c’è igiene in cantina il primo aspetto è risolto almeno parzialmente, il secondo è risolto con uva sana, il terzo lo si può affrontare avendo uve con forte potere antiossidante, intrinseco.
  6. riesce a vinificare solo esclusivamente con lieviti indigeni. In vigna le uve sono ricche di lieviti che non danneggiamo con trattamenti (neanche zolfo e rame). In cantina non usando SO2 le uve fermentano naturalmente in modo rapido e sicuro. Secondo la nostra esperienza che confronta le uve simbiotiche con le uve convezionali vinificate nella stessa cantina, senza inoculo dei lieviti in entrambi i casi,, le uve simbiotiche rosse dopo 4 ore stanno già fermentando, le uve convenzionali solo dopo 12 ore!
  7. riesce a produrre senza uso di altri additivi e coadiuvanti, lasciare il tempo per l’affinamento ai vini, lasciare i vini maturare sur lies, mantenerli in situazioni riduttive naturali evitando travasi ecc. Così facendo i vini si puliscono, si stabilizzano e non necessitano di trattamenti invasivi, fisici e chimici.
  8. riesce a non filtrare i vini. Vini limpidi in vasca vuol dire poter evitare di sottoporli ad interventi filtranti prima dell’imbottigliamento.
  9. riesce a lavorare in cantina con energia prodotta dal sole e riducendo tutte le forme di dispersione energetica. Costruzioni con “eco-architettura”, pannelli fotovoltaici.
  10. riesce a confezionare il vino riducendo sprechi nel packaging. Accettare il minimalismo estetico, pur mantenendo qualità estetica.

VITICOLTURA DI PRECISIONE… ma anche no!

“Mi permetto di storcere il naso quando si usa il termine AGRICOLTURA DI PRECISIONE. E’ invalso il significato che sia di precisione quello che viene fatto e deciso attraverso informazioni remote (di precisione appunto) e poi elaborate.

Secondo me dovremmo RI-mettere l’uomo al centro. Ok sensori remoti, ok attrezzi a ratei variabili, ma l’importante non è cosa o come ma perché!!! Non what ma why. E cioè per avere cura delle nostre vigne e del  paesaggio che disegnano. Precisione é una parola bellissima che l’uomo ha fatto sua da sempre e che il vignaiolo associa con la sua conoscenza diretta del vigneto, metro per metro e con la sua abilità a modificare il suo agire in risposta al comportamento delle singole viti. Non possiamo espropriarlo di questa “arte”!!

Non voglio apparire fuori dal tempo ma voglio affermare che il soggetto deve tornare ad essere il vignaiolo, con la sua esperienza e con la passione per il suo lavoro: semplicemente perché uva e vino non sono semplici prodotti e la terra e la vigna non banali fattori di produzione.”

Francesco Iacono


La Semina per Sovescio non è “precisa” ma giusta!

NATALE, cenone per celiaci e Vini Simbiotici

Lo suggerisce  Nicoletta Pennati sul sito di IO DONNA Corriere della Sera, un menù per un cenone di Natale rigorosamente senza glutine, quindi anche per celiaci!
In abbinamento a ciascun piatto, Nicoletta suggerisce i Vini Simbiotici dell’Arcipelago Muratori: Simbiotico Franciacorta Brut della Tenuta Villa Crespia in abbinamento agli Anelli di Cipolla in Pastella, alle Crocchette di Sedano e Rapa e agli Gnocchi di Patate e Ceci.
Con la Crostata di Bietole e la Torta di Tofu e Fagiolini invece ci abbiniamo il Simbiotico Campania IGT della Tenuta Oppida Aminea nel Sannio Beneventano
Concludiamo con un Tiramisù in abbinamento a Giardini Arimei, il Passito Secco che prende il nome dalla Tenuta dove nasce sull’Isola d’Ischia

CLICCA QUI per leggere le ricette delle sette preparazioni suggerite.

BUON NATALE SIMBIOTICO A TUTTI!!

1anelli-di-cipolla 2crochette-di-sedano-rapa 3apertura-gnocchi-di-patate-e-ceci 4crostata-di-bieta-con-pomodoiri-e-bieta 5torta-rivestita-con-fagiolini-e-tofu 6patata-dolce-al-coriandolo pane-riso-e-noci tiramisù-G--265x345[1]